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Negli ultimi anni, il gruppo conosciuto come BRICS ha guadagnato sempre più attenzione nei media . L’acronimo BRICS rappresenta Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, cinque delle economie emergenti più grandi del mondo

Obbiettivi

Il mondo sta cambiando, negli anni ’90 il Bipolarismo tra Occidente e Unione Sovietica divideva il mondo, nuove potenze si sono affacciate sulla scena globale, la Cina è ormai in ascesa, l’India, supportata da un enorme crescita demografica, si pone come la nuova grande superpotenza mondiale, Arabia Saudita, Emirati, Indonesia, Turchia acquistano sempre più rilevanza internazionale, mentre Messico, Sudafrica, Iran e Argentina pur tra mille difficoltà rimangono potenze mondiali che vogliono ritagliarsi il loro spazio, è importante sottolineare anche la crescita di tante realtà regionali emergenti (Vietnam, Thailandia, Marocco, Algeria), nonostante questa eterogeneità di realtà in crescita il mondo viene ancora visto come un’ entità divisa in due, da una parte il super potere dell’occidente dall’altra parte il mondo emergente che richiede più spazio, infatti i maggiori organi mondiali (WTO, FMI, ONU) pur essendo organismi internazionali vedendo un’egemonia del potere decisionale nelle mani dell’occidente e in primis degli Stati Uniti.

In questo contesto l’emergere dei BRICS (che nel tempo si allargheranno ad altri paesi) viene visto come un enorme ventata di cambiamento che potrebbe sconfiggere l’egemonia Occidentale, diminuendo il potere del dollaro negli scambi internazionali, e orientando il sistema finanziario verso un nuovo modello a trazione “Sudamericana e Asiatica” (anche se le malelingue direbbero a trazione Cinese

Problemi, problemi e problemi….

La Cina sta andando verso una crisi Demografica irreversibile, l‘India ha una crescente economia, ma con una burocrazia ingombrante e una politica interna complessa. La Russia, d’altra parte, pur rimanendo una potenza nucleare ha ormai un’economia che ha visto negli ultimi 30 anni un fortissimo ridimensionamento, il Brasile ha lottato con la corruzione e la recessione economica ed essendo un paese democratico potrebbe vedere l’elezione di un presidente filo-americano, il Sudafrica versa in una crisi socio-economica senza fine, stiamo quindi parlando di potenze in crescita, ma piene di problemi strutturali difficilmente superabili

Il nemico in casa

Uno dei principali punti di scetticismo riguardo i BRICS è rappresentato dai significativi divari economici e politici tra i suoi membri.La Cina, nonostante i problemi interni, si erge come il gigante economico indiscusso del gruppo, gli altri paesi potrebbero non apprezzare un modello che vede un dominio cinese, ricordo infatti che La stessa Cina ha delle contese territoriali aperte con Russia e India, quest’ultima che vede nella Cina un nemico da millenni e difficilmente potrà tagliare i rapporti con gli Stati uniti

Nuovi ingressi

Argentina, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto, Etiopia sono i sei paesi che entreranno a far parte dei BRICS dal gennaio 2024, e anche qua si amplia il mio scetticismo, l’Arabia negli anni ha avuto bisogno del sostegno militare USA per via della minaccia dell’Iran , l’Argentina, che si avvicina all’ennesimo default, potrebbe vedere a breve la vittoria alle elezioni dell’ultra-liberista Milei che ha già detto di non voler far parte dei BRICS

La dipendenza dagli Stati Uniti

Mentre una sfida con gli Stati Uniti è destinata ad esserci, sul piano dell’influenza globale, è invece impossibile una guerra (economica aperta), infatti l’imprenditoria del Sud America dipende totalmente dalle merci ad alto valore che derivano dalla Silicon Valley, la stessa Cina, la fabbrica del mondo, dipende dalle commesse chieste dagli Stati Uniti, l’india e l’Arabia dipendono invece militarmente dalle forniture americane

Conclusioni

In definitiva, il BRICS rappresenta un’idea intrigante ma complessa. Mentre offre una piattaforma per i paesi emergenti per discutere questioni globali e promuovere la cooperazione economica, gli ostacoli economici, politici e strategici rimangono significativi. Le spaccature interne sono eccessive, e

Come investire

iShares BIC 50 UCITS ETF USD (Dist) ISIN IE00B1W57M07 iShares BIC 50 UCITS ETF USD (Dist) replica l’indice FTSE BIC 50. L’indice FTSE BIC 50 replica i 50 titoli azionari più grandi dei paesi BIC (Brasile, India, Cina)

iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) ISIN IE00BKM4GZ66 Il iShares Core MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc) replica l’indice MSCI Emerging Markets Investable Market (IMI). L’indice MSCI Emerging Markets Investable Market (IMI) replica i titoli azionari dei mercati emergenti di tutto il mondo.

In passato sulla borsa europea sono stati lanciati prodotti specifici sui BRIC (manca la S perchè il Sudafrica entrò nel 2015) ma sono stati poi delistati per scarso rendimento e sopratutto interesse, sintomo che la questione brics nel tempo ha avuto un livello di entusiamo altalenante

Un etf negli Stati Uniti

Un’etf interessante e completo sui BRICS si trova quotato in Usa, ma purtroppo non è per noi accessibile

Le performance sono altalenanti, tuttavia quest’indice rappresenta le aziende quotate, teniamo quindi a mente che se la finanza va male non è detto che l’economia del paese sia in recessione, la finanza si limita alle aziende quotate, e negli ultimi anni le realtà Cinesi, Russe e Sudafricane sono in forte difficoltà, mentre l’India è quella che performa meglio